IL COACHING
Seguendo l’approccio dell’ontologia del linguaggio del coaching ontologico trasformazionale definirei il coaching come un percorso attraverso il quale il coach aiuta il suo cliente, definito coachee, ad attivare un suo impegno/coinvolgimento per lo sviluppo di un linguaggio conversazionale nuovo con gli altri e con se stesso, più funzionale al raggiungimento dei suoi obiettivi.
L’obiettivo principale del coaching è offrire nuovi punti di vista, non si offrono risposte, ma attraverso le domande e i rispecchiamenti il coach stimola riflessioni e pensieri più congruenti a ciò che si vuole raggiungere.
Il coaching interviene sul linguaggio poiché questo non è solo descrittivo ma è anche generativo della realtà e modella il nostro futuro. Attraverso il nostro linguaggio apriamo e chiudiamo porte ed opportunità. Il linguaggio ha quindi un impatto sul nostro presente e sul nostro futuro.
Il coaching promuove il cambiamento attraverso la conversazione e il rapporto che si genera tra il coach e il coachee e interviene sugli atti del linguaggio. Il cambiamento delle persone è legato alla loro capacità di prendersi impegni concreti, rompendo con i condizionamenti del passato e sviluppando nuove azioni.
Il coach aiuta il coachee a fondare i propri giudizi e quelli altrui, a fare dichiarazioni valide, chiare e autorevoli, a svolgere richieste e offerte che aprono opportunità nuove.
Il protagonista assoluto è il coachee poiché è lui stesso che deve essere il promotore e rendersi abile a rispondere. Acquisire responsabilità e attivare impegno per sè stesso, per attivare risorse e cambiare la sua situazione che spesso percepisce insoddisfacente o non funzionale.
Gli strumenti principali di lavoro, secondo il Coaching Ontologico-Trasformazionale, sono le «distinzioni linguistiche».
Il linguaggio ci dà la possibilità di dare un nome alle cose o agli eventi ovvero di creare delle distinzioni linguistiche.
Sono le parole di uso quotidiano a cui viene data una nuova interpretazione in modo che favoriscano un cambio di prospettiva e di azione.
Ogni qual volta distinguiamo qualcosa separiamo un determinato fenomeno dal resto della nostra esperienza.
Ognuno di noi osserva la realtà attraverso le proprie distinzioni.
Nell’apprendere una nuova distinzione arricchiamo il nostro punto di osservazione e ampliamo la nostra modalità di azione.
Con le distinzioni si ottengono nuove interpretazioni della realtà, che permettono di acquisire altre competenze e capacità.
Il coach durante le sessioni e gli incontri offre nuove distinzioni linguistiche e permette al suo cliente di creare ed aprire nuovi spazi di osservazione e di relazione e come se il coachee vedesse il mondo con lenti diverse, più chiare e nitide.
L’obiettivo è di ottenere una conversazione nuova, anche con se stessi, permettere di guardare il mondo da un altro punto di vista, determinando una realtà nuova.